Alberto Stenico

Ormai da soli non ce la facciamo. Ovunque ci si giri, mancano le persone per eseguire i lavori necessari, sia nei servizi pubblici che nelle imprese private. Sono a rischio servizi alla popolazione e iniziative economiche importanti. Le previsioni sono ancora peggio. I motivi di questa situazione sono in larga parte oggettivi, come il calo demografico. Ci sono però anche errori e ritardi da imputarsi alle parti sociali locali. In una provincia come quella di Bolzano con indici economici tra i più alti in Italia (piena occupazione, forte sviluppo economico, prezzi molto sostenuti, in particolare quelli delle case), i contratti di lavoro sono sostanzialmente quelli nazionali. Contratti che sono il risultato della media nazionale dei diversi territori con grandi differenze tra i loro indici economici (+ 30% – 30%). Il risultato è una tabella salariale con valori minimi nazionali del tutto inadeguata alle situazioni a maggior tensione sui prezzi, com l’Alto Adige. L’obbligo per le imprese è quello di rispettare quelle tabelle. Rispettandole. ogni datore di lavoro è adempiente ai suoi obblighi contrattuali. In questo modo, il Mercato del Lavoro ed i lavoratori pagano la contraddizione di retribuzioni decise in campo nazionale e di prezzi praticati a Bolzano, Due mondi. Non c’è da meravigliarsi quindi se molti lavoratori non siano invogliati ad inserirsi nelle nostre aziende. Perdiamo forza-lavoro e professionalità.
La soluzione di questa contraddizione – paghe nazionali-prezzi altoatesini – è nelle nostre mani: la contrattazione territoriale locale. Non sarà facile introdurla, anche in deroga ai contratti nazionali, ma è urgente e necessaria. Se c’è la volontà e la consapevolezza della gravità del problema, essa deve poter trovare consenso sia nella parte dei datori di lavoro, che in quella dei sindacati. Ai datori di lavoro interessa trovare manodopera qualificata, al sindacato interessa garantire salari adeguati. E la Provincia Autonoma dovrebbe avere a cuore un maggior equilibrio sociale.
Quello della contrattazione territoriale è un percorso da intraprendere nell’interesse dell’economia e dei lavoratori, uscendo dalla “gabbia” del contratto nazionale.
(www.albertostenico.it)

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In questi giorni si festeggiano a Bolzano i 50 anni dalla RAS. Cos’è la Ras? La società creata dalla Provincia per permettere la ricezione a livello locale dei canali TV e Radio dai Paesi di lingua tedesca – Austria, Germania, Svizzera – in forma gratuita e per tutta la popolazione fino alle case più isolate sulle nostre montagne. Un servizio di immensa portata, che ci connette coi principali canali pubblici di una parte così importante d’Europa. Se la Ras ha incrementato in modo esponenziale le possibilità di informazioni, svago, sport e approfondimenti culturali in lingua tedesca e ladina, altro grande contributo lo ha data la Rai, sede di Bolzano, con le sue trasmissioni in lingua tedesca a partire dal 1946 (poi anche in lingua ladina) e con un continuo crescendo di programmi per gli utenti TV e Radio. In lingua tedesca e ladina, i nostri servizi pubblici (RAI e RAS), garantiscono un alto livello di offerta sia per quantità, che per qualità. In questo ambito sono molti gli spazi dedicati alle tematiche locali con notiziari, dibattiti, film, politica, approfondimenti. La Ras e la Rai Südtirol hanno in questo senso una storia di successo e la minoranza tedesca e quella ladina hanno a disposizione un mezzo efficace per la cura e lo sviluppo della propria lingua e cultura e per seguire gli sviluppi della nostra Autonomia. Read More

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“Complimenti signora per il suo italiano ed il suo tedesco: come ha fatto ad arrivare ad esprimersi così bene?” Dall’accento capisco che la signora è straniera. “Ma sa, io sono già qui da molto tempo, ormai 4 anni!”. I casi come questo sono sempre più diffusi e ci fanno scoprire un punto di vista nuovo sul tema del bilinguismo praticato nella nostra provincia. Molti stranieri immigrati, impegnati nelle attività lavorative ed economiche, capiscono la situazione linguistica locale e ci si adattano rapidamente. Read More

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La regia è stata trasferita da Bolzano a Roma: a decidere sui 47 ettari dell’areale ferroviario di Bolzano sarà RFI, le ex Ferrovie dello Stato, e non più gli Enti Locali, Comune e Provincia. Davanti alla più grande azione urbanistica del dopoguerra, la città non riesce ad essere protagonista del suo futuro. Si accomoda, quasi rassicurata nella sua posizione ancillare, dietro un grande Ente statale, attendendo le sue decisioni. Una città e una provincia come qualsiasi altra nell’Italia dello stivale. Read More

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Ormai è acclarato: tra le lingue insegnate nelle scuole della provincia di Bolzano, la lingua più amata è l’inglese. Amata, imparata e considerata dagli studenti la più importante e la più utile. Nelle scuole in lingua tedesca, l’inglese scalza l’italiano, nelle scuole in lingua italiana l’inglese scalza il tedesco. La tradizionale disaffezione per l’apprendimento della seconda lingua provinciale, trova la sua ulteriore e definitiva giustificazione nel primato dell’inglese come lingua universale che apre le porte per ogni carriera o contatto interpersonale nel mondo. I giovani altoatesini parlano bene l’inglese e male l’italiano ed il tedesco. Del resto si consolida la prassi delle grandi imprese di adottare l’inglese nella comunicazione interna. Ancor più significativa è la tendenza di molti dei nuovi addetti ai servizi pubblici (sanità, trasporti, sicurezza, comunicazioni, ecc.) di proporsi all’utenza locale altoatesina prospettando la comunicazione in inglese, in carenza di conoscenza da parte loro del tedesco o dell’italiano. Si aggiungano poi le diverse nuove sperimentazioni nel mondo della scuola locale, accanto all’Università ed ai diversi istituti di ricerca. Sempre più vaste sono le deroghe alla conoscenza delle lingue provinciali, base della comunicazione e della comprensione tra le persone che vivono in questo territorio. Il grande alibi è l’inglese che sostituisce il tedesco e l’italiano, anziché aggiungersi a loro.
Esso diventa sempre più per molti la giustificazione morale per non affrontare il faticoso percorso del bilinguismo italiano/tedesco, base insostituibile per il processo di convivenza in provincia di Bolzano.
L’inglese è importante in quanto si aggiunge alle lingue locali, non in quanto le sostituisca e lo si usi per rendere obsoleto il bilinguismo.
Uffa il tedesco!, uffa l’italiano!, viva l’inglese?
(www.albertostenico.it)

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