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A credere ai dati della Banca d’Italia, gli ultimi vent’anni hanno visto crescere una disuguaglianza nuova: quella tra giovani e vecchi.
Da 1995 ad oggi il reddito medio delle famiglie giovani (capofamiglia da 18 a 34 anni) è sceso del 40%, mentre quello delle famiglie vecchie (capofamiglia sopra i 65 anni) è cresciuto del 60%. Uno sviluppo innaturale per la nostra società, che mortifica le nuove generazioni. Uno Stato Sociale, quello italiano, basato soprattutto sulle pensioni e sulle prestazioni sanitarie, destinate quindi prevalentemente alle fasce della popolazione in età più matura. Per i giovani rimane poco e tocca a loro finanziare lo Stato Sociale tramite la (eccessiva) contribuzione e tassazione sul lavoro. Lo Stato: un cattivo padre di famiglia.
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