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Sapete perchè la MILA ha questo nome? Perché è l’acronimo bilingue di MIlch-LAtte. E perché la FINSTRAL, azienda sudtirolese di grande successo internazionale, si chiama così? FIN(estra)STRAHL=raggio di luce (la acca è stata deliberatmente tolta per una maggiore leggibilità del marchio in area non tedesca). Imprese che hanno saputo guardare a mercati differenti. Che la conoscenza delle lingue e delle culture provinciali sia il primo presupposto per il successo di un’azienda altoatesina è dimostrato dalla storia del nostro territorio. Chi ha saputo rapportarsi con il Nord, come con il Sud, chi ha saputo conquistare i clienti nell’ambiente italiano, come in quello tedesco, chi ha costruito relazioni in tutta la provincia (non solo in città e non solo nelle valli), si muove con disinvoltura nel mercato altoatesino e non solo. Chi queste competenze non le ha, rischia la marginalità. La lingua italiana e quella tedesca sommate assieme, consentono di comunicare ovviamente con tutti i diversi interlocutori in provincia, ma anche direttamente con il 40% della popolazione europea. Da Amburgo a Palermo. Le lingue aprono opportunità per l’occupazione e per lo sviluppo di impresa. Read More
Scheda color bianco-opzione per l’Italia o scheda color arancio-opzione per la Germania, schede da consegnare aperte e firmate al Comune di appartenenza entro il 31.12.1939. E’ l’Opzione prospettata a ciascun sudtirolese di lingua tedesca o ladina, resa obbligatoria con accordo tra il Governo italiano e quello tedesco del 23 giugno 1939. Read More
Bella Ciao, la canzone simbolo della Resistenza Italiana, non è mai risuonata spontaneamente nelle valli del Sudtirolo. Innanzitutto perchè di Resistenza al Fascismo ed al Nazismo ce n’è stata poca. O meglio ci sono state DUE diverse Resistenze, incomunicabili tra loro. La prima Resistenza è quella esercitata dai Sudtirolesi di lingua tedesca per ventun’anni, dal 1922 al 1943, contro l’oppressione del regime fascista verso di loro, la loro lingua, la loro cultura e contemporaneamente resisetnza contro l’appartenza della provincia di Bolzano allo Stato Italiano. Fu una resistenza diffusa fino negli ultimi masi di montagna, ma priva di riferimenti nel movimento italiano che stava crescendo in quegli anni in Italia. La figura simbolica di riferimento era quella di Andreas Hofer, eroe ottocentesco della libertà del popolo sudtirolese; le militanti di questa Resistenza erano prima di tutto le maestre delle Katakombenschulen (scuole clandestine in lingua tedesca). Si contarono in quel periodo tra i sudtirolesi, centinaia di arresti e condanne al confino. Read More
Nei prossimi 15 anni, avremo bisogno di 60.000 nuovi dipendenti per mantenere l’attuale livello economico della provincia di Bolzano. Dovranno venire da fuori provincia, perchè i residenti non basteranno a coprire il turn over. E senza quei 60.000 l’economia ed i servizi alla popolazione sono destinati a contrarsi. Un “happy problem” si potrebbe dire, pensando a molte altre regioni dove invece la popolazione locale è costretta ad emigrare per trovare lavoro.
Noi altoatesini abbiamo invece bisogno di forze esterne, Tante. Senza di loro, la nostra società non può funzionare. Read More
Altoatesini ci si sente quando ci piovono sulla testa certi interventi nazionali, da parte di rappresentanti nazionali del mondo politico o giornalistico e completamente fuori luogo. Ascoltiamo e pensiamo: “questo (o questa) non concosce la nostra realtà, qui la situazione è particolare, diversa da quella nazionale”. Quante volte è successso! Read More