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Mai come in questi giorni, con l’Ucraina sull’orlo della guerra, si sente il bisogno di capire come stiano veramente le cose. Ognuno di noi ha le sue informazioni, le sue convinzioni, forse anche i suoi pregiudizi, ma per capire veramente servirebbe sempre sentire le…due campane. Non è facile ed è pure faticoso perché richiede l’impegno di risalire a diverse fonti di informazione, ascoltare le diverse versioni dei fatti, magari direttamente dai diversi attori del conflitto. Decisamente troppo e quindi ci si affida ai propri sentimenti, alle proprie fonti di informazione trasmesse nella nostra lingua. Così ci si fa un’idea e gli altri, dall’altra parte del conflitto, fanno altrettanto, con altre fonti di informazione, con altre lingue di comunicazione. Le posizioni degli “altri” vengono descritte dai “nostri” senza che ci sia accesso diretto alle fonti. In questo modo si creano due versioni degli stessi fatti, in lingue straniere tra di loro e con narrazioni parallele che non si incontrano mai. Read More
“Tanto, io la corrente elettrica la prendo comunque dalla presa”, era la replica del cittadino agnostico e disinteressato alle scelte poste dai diversi referendum sull’energia svoltisi negli scorsi anni in Europa. Poi col tempo, e ancora più negli ultimi giorni, tutti abbiamo compreso l’importanza di capire invece come, dove e da chi viene prodotta e distribuita l’energia che utilizziamo nella nostra vita quotidiana. Abbiamo letto e sentito che numerosi sono i soggetti attivi in questo settore in provincia di Bolzano: sono addirittura 56 e fanno capo a diversi proprietari con diverse nature giuridiche. Ci sono le società pubbliche, più largamente conosciute e fornitrici delle nostre case, ma ci sono anche i privati e non ultime le cooperative. Di tutte le 56 protagoniste del mercato dell’elettricità, del teleriscaldamento e del biogas, ben 20 sono le società in forma cooperativa partecipate dagli utenti e di proprietà degli stessi. In questo modo si è formato un panorama forte, composito, ricco di differenti culture d’impresa, differenti modi di rapportarsi con i clienti, rispettivamente utenti e soci. Read More
“Di scuola-lavoro non si può morire!”, denunciano con ragione gli studenti in molte piazze italiane dopo l’incidente nel quale ha perso la vita Lorenzo Parelli, uno studente di 18 anni impegnato in un’azienda nell’ambito del percorso scuola-lavoro. In questo, come in ogni altro incidente sul lavoro, andrà individuata l’eventuale non osservanza delle norme di sicurezza e la responsabilità dei preposti. Se necessario va anche rivista e corretta la modalità del percorso scuola-lavoro così come è stato introdotto nella legislazione scolastica italiana. Di contro, non sarebbe giusto, a parer mio, svalutare questa e tante altre esperienze di formazione tra le aule e le aziende. Se la scuola ha un ruolo centrale, il mondo del lavoro è il suo necessario complemento. L’una senza l’altro non funziona, e viceversa. Nessuno, e in primo luogo lo studente, desidera una scuola “fabbrica di disoccupati”, così come nessuna azienda o ente potrebbe sopravvivere con collaboratori privi di una adeguata formazione generale e specifica. La mancanza di rapporto tra scuola e lavoro avrebbe effetti negativi, soprattutto per chi si deve inserire nel mondo delle professioni. Read More
Di mia madre, quando leggevamo assieme il giornale, non sopportavo la scelta di dedicare particolare attenzione e più tempo ai necrologi. La sollecitavo ad andare oltre, voltare pagina, ma a lei invece interessavano molto. Adesso, con l’età, capisco di più mia madre ed ammetto di somigliarle anche un po’. Mi ritrovo sulla pagina dei necrologi e vedo sempre più distintamente una parte della vita della mia città della cerchia dei conoscenti che se ne va. Conosco e riconosco sempre più persone con le quali ho condiviso qualcosa e spesso persone che hanno improntato la vita pubblica della nostra città. Read More
La nuova Bolzano ha un nuovo centro città: il Twenty. Me ne sono convinto frequentandolo occasionalmente in questo ultimo periodo ed osservando il numeroso pubblico che lo affolla. E’ presente una quantità di giovani e di bambini che nelle piazze e nelle strade di Bolzano normalmente non si vede più, gli stranieri sono numerosi sia tra i clienti, che tra il personale, ci sono tanti cittadini dei quartieri limitrofi alla (ex)zona industriale, non ci sono turisti. Sento però parlare molte lingue, è un ambiente cosmopolita. Pare di essere in una nuova piazza bolzanina con caratteristiche diverse dal solito sia per composizione sociale, sia per modalità di incontro. La piazza di una nuova Bolzano. Read More