Questo sito utilizza cookie (tecnici), per gestire e migliorare la tua esperienza di navigazione online . Puoi modificare le tue scelte in ogni momento.
E’ sorprendente scoprire come la conoscenza di diverse lingue sia diffusa nei luoghi di lavoro della provincia di Bolzano e come così tante aziende sappiano rapportarsi con i propri clienti nella loro lingua. Locali pubblici, alberghi, aziende artigiane e industriali, imprese culturali, dei trasporti, del tempo libero: in quasi tutte queste realtà opera personale che, singolarmente o collettivamente, riesce a fornire servizi plurilingui. Una o l’altre delle collaboratrici e dei collaboratori usa un buon italiano, un buon tedesco o un buon inglese. Read More
Le parole sono come pietre e vanno usate con molta attenzione. Mi è capitato di pensarlo in questi giorni quando, di fronte al fenomeno delle scuole parentali in provincia di Bolzano, qualcuno le ha inopportunamente collegate alle “Katakombenschulen” (Le scuole nelle catacombe), auto-organizzate dalla popolazione sudtirolese per poter continuare ad insegnare ai bambini in lingua tedesca, dopo il divieto imposto dal Fascismo in Alto Adige e nelle altre aree con minoranze linguistiche. La repressione del Regime verso gli insegnanti fu allora durissima con centinaia di condanne, molte al confino. In un caso, quello della maestra Angela Nikoletti, il carcere e tutte le altre angherie ne provocarono la morte in giovane età. Che relazione c’è tra quella tragica realtà storica e le pur criticabili iniziative di un gruppo di no vax in queste settimane. Katakombenschulen non è una parola fuori contesto e poco rispettosa per chi quell’esperienza l’ha veramente sofferta? Read More
“In privato” è diventato un ritornello nelle orecchie di chi si rivolge alle strutture sanitarie della nostra provincia. Una provincia, quella di Bolzano, che per molto tempo ha messo a disposizione dei propri cittadini un vasto e capillare servizio sanitario a gestione pubblica diretta. Nei tempi più recenti, con la pandemia, ma non solo con essa, le cose sono rapidamente cambiate: a molte delle domande di intervento sanitario poste dai cittadini si risponde frequentemente con un “provi in privato”. Read More
Agli stranieri piace l’Alto Adige. Non solo ai milioni di turisti che lo frequentano ogni anno, ma anche ai tanti immigrati che qui vengono a cercare fortuna. Il dossier presentato in questi giorni a Bolzano con i dati sull’immigrazione a livello provinciale in un anno così difficile come il 2021, sono infatti sorprendenti. Dall’inizio dell’anno e fino ad oggi, gli abitanti stranieri in provincia sono aumentati di 663 unità con un + 1,3% (contro un calo a livello nazionale dello 0,5%), andando ad aggiungersi ai 50.792 stranieri già residenti. La variegata comunità dei nuovi altoatesini, mostra segni di grande vitalità in quanto essa cresce sia per saldo naturale proprio (710 nati a fronte di 133 deceduti), sia per proprio saldo “migratorio” con l’estero: i nuovi iscritti in anagrafe dall’estero sono 2.235 contro gli 802 cancellati. Read More
A Bolzano, il nuovo ed il bello avanzano. Molti tra noi sono di un’opinione diversa o forse non se ne accorgono, ma comunque la città sta cambiando in meglio. Peraltro, Bolzano ha sempre avuto un grande problema con le sue trasformazioni: esse non sono mai state accolte volentieri dalla generalità (o dalla maggioranza) dei suoi cittadini. Ha fatto i conti con questo sentimento diffuso già il Sindaco Julius Perathoner ad inizio ‘900 quando ha autorizzato la costruzione di via Cassa di Risparmio in uno stile estraneo come quello Bavarese, tanto più (e tanto peggio) è andata con le architetture dell’epoca fascista ancorché ricche di pregevoli edifici di stile razionalista, vissute al loro apparire con profonda dissociazione da parte dei concittadini di lingua tedesca. Gli esempi potrebbero continuare con il grande conflitto per la ristrutturazione del quartiere delle Semirurali, con la trasformazione della zona da industriale a mista/servizi, con la perenne contesa tra la Bolzano agricola e quella urbana. Le novità vengono viste con sospetto e raramente si percepisce un comune apprezzamento e godimento del “nuovo che avanza”.
Tutto ciò a che fare con percezioni diverse e non condivise in modo omogeneo del senso della propria città. A Bolzano siamo un po’ un melting pot. Read More