Alberto Stenico

Sudtirolo: un Paese per vecchi?

Friday , 6, September 2013 Comments Off on Sudtirolo: un Paese per vecchi?

“l’Europa, l’Italia ed il Sudtirolo sono Paesi per vecchi. Sta a noi farli diventare paesi per giovani.
Tutto il sistema della spesa pubblica é stato costruito per garantire sicurezza sociale alle persone adulte ed anziane, soprattutto per quanto riguarda la spesa pensionistica e quella sanitaria. Il risparmio privato è stato orientato prevalentemente all’acquisto della casa/case creando una immensa “ricchezza immobile”. Alle famiglie è stato affidato poi il compito di garantire privatamente una prospettiva alle nuove generazioni.
Questo sistema ha smesso di funzionare e sulle nuove generazioni viene scaricato il peso dell’enorme debito pubblico, delle nuove dure condizioni del mercato del lavoro, della fine di molti privilegi dello Stato Sociale.
Si rischia uno scontro intergenerazionale, giustificato dalle sempre crescenti discriminazione tra vecchi e giovani, nei vari aspetti della vita sociale.
Quindi c’è bisogno di un NUOVO PATTO INTERGENERAZIONALE, che prenda le mosse da un radicale cambio di mentalità e da una nuova cultura della solidarietà.
Questo PATTO deve riguardare tutti gli aspetti della nostra società, dai servizi sociali all’infanzia, all’educazione, ai contratti di lavoro, alla politica della casa, alla politica del credito.
Con questo PATTO dobbiamo superare tutti assieme i tabú, l’egoismo sociale e la cultura dei diritti acquisiti che paralizza la nostra società.
Realizzare questo PATTO dipende solo dalla nostra comune volontà ed è l’unica strada per uscire dal fatalismo e dalla depressione che rischiano di compromettere il futuro della nostra società.”

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Gettare la zavorra, spiccare il volo.

Wednesday , 4, September 2013 Comments Off on Gettare la zavorra, spiccare il volo.

La società cambia con tale velocità da lasciarci disorientati: non abbiamo un passato a cui aggrapparci e nemmeno un futuro già definito in cui credere. Le novità in campo tecnologico, economico e di stili di vita spazzano via le precedenti certezze. Solo la politica continua a riproporci vecchie ricette del passato, incapaci di offrire le risposte che la società cerca. Destra – sinistra, lavoro – capitale, italiano – tedesco, maschio – femmina, e se non basta, Berlusconi si – Berlusconi, no.
Con queste categorie di pensiero non si costruisce il nostro futuro! Abbiamo bisogno di GETTARE LA ZAVORRA, se vogliamo spiccare il volo. Dobbiamo sí conoscere il passato nostro e degli altri, ma non rimanerne ostaggi, abbiamo bisogno di confrontarci sui contenuti e non sugli schieramenti, dobbiamo imparare ad ascoltare le idee degli altri senza pregiudizi, sapere che non c’è lavoro senza capitale e non c’é capitale senza lavoro, che non c’è sviluppo della nostra società senza dialogo tra le diverse culture e senza il ruolo protagonista di donne e uomini assieme.
Vogliamo SPICCARE IL VOLO verso un futuro che non ci fa paura perché saremo noi stessi a costruirlo.
In questa nostra provincia possiamo finalmente volare alto. Dipende da noi. I mezzi non ci mancano: una natura generosa, un’autonomia forte, donne e uomini decisi a voler collaborare. Ed ora anche la proposta elettorale nuova che interpreta questa comune volontà: Scelta Civica per l’Alto Adige/Südtirol!

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“Poche azioni nelle mani di tanti e non molte azioni nelle mani di pochi”

Sunday , 1, September 2013 Comments Off on “Poche azioni nelle mani di tanti e non molte azioni nelle mani di pochi”

“Poche azioni nelle mani di tanti e non molte azioni nelle mani di pochi” ha dichiarato il manager della Prysmian, ex Pirelli cavi, una società privata italiana leader mondiale nel suo settore. Ed ha proposto azioni ai dipendenti (una su quattro, gratis). In questo modo si estende la base del ” controllo del gruppo e si rafforza l’integrazione e lo spirto di appartenenza dei dipendenti”. Cosí si comporta il manager di una grande impresa privata.
Nelle nostre (230!) società pubbliche provinciali invece, non si pensa affatto in questo modo. L’utente ed il dipendente non giocano nessun ruolo nella Governance e nella proprietà delle società. Essi pagano le bollette e/o garantiscono le loro prestazioni. A gestire le società pubbliche ci pensano i Consigli di Amministrazione, composti in perfetta proporzionale partitica ed etnica: “molte azioni, in poche mani”.
Questo non é interesse pubblico, bensí “capitalismo pubblico relazionale”.
A quando l’uscita dei partiti dalla gestione delle società pubbliche e la loro trasformazione in vere public company?

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Il futuro dell’Autonomia dipende anche dagli italiani. Quelli di Bolzano..

Friday , 30, August 2013 Comments Off on Il futuro dell’Autonomia dipende anche dagli italiani. Quelli di Bolzano..

Il pendolo della Storia. Fino a pochi anni fa, l’Autonomia era faccenda soprattutto dei “tedeschi” e molti “italiani” a Bolzano ne diffidavano e si occupavano di rallentarla. Le cose oggi sono cambiate: sempre più sudtirolesi pensano che ci si dovrebbe staccare dall’Italia, sempre più italiani pensano che l’Autonomia sia irrinunciabile e che debba essere difesa e sviluppata.
La società cambia e le idee camminano e non si puó non tenerne conto.
La forza all’Autonomia la danno soprattutto ii cittadini che vivono in provincia di Bolzano. Senza questa forza sono inutili i viaggi a Roma. Bisogna parlarsi prima tra altoatesini/sudtirolesi a Bolzano.
Gli italiani, quelli di Bolzano e non quelli di Roma, sono indispensabili all’Autonomia!

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Toponomastica solo con il consenso della popolazione locale

Wednesday , 28, August 2013 Comments Off on Toponomastica solo con il consenso della popolazione locale

La toponomastica in provincia di Bolzano è il frutto del consenso della popolazione locale. Ogni soluzione imposta dall’esterno o dall’alto non ha futuro: le persone chiameranno i luoghi come  esse stesse li percepiscono. Ed é giusto cosí. Lo hanno dimostrato i sudtirolesi che non hanno mai rinunciato alla loro “lingua dell’identità” nemmeno dopo il decreto del 1924, firmato Benito Mussolini, che aboliva i toponimi originari, imponendo circa 10.000 nuovi toponimi italiani. La toponomastica non puó essere altro che l’espressione della cultura locale. Questa è la sfida alta che abbiamo davanti come comunità locale: definire la toponomastica con una larga intesa delle popolazioni locali e quindi definire anche la nostra identità territoriale. Non solo nomi, quindi, ma anche identità futura. Una sfida che non si vince a Roma, a Bruxelles o nei Tribunali, ma a Bolzano con un accordo che coinvolga i diversi gruppi linguistici. Ripartiamo da noi, con le nostre diverse culture, ma con la volontà di costruire insieme il nostro futuro. Cosí la toponomastica, anziché un problema, puó diventare un tema per il nostro domani.

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