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Ricordo ancora bene quella domenica mattina alle ore 6 davanti alla stazione di Vienna, fermo alle strisce pedonali di fronte ad un semaforo rosso, assieme ad una anziana donna; nessuna macchina a vista d’occhio, nessun pericolo, tantomeno poliziotti. Due salti ed ero dall’altra parte, che senso aveva rimanere lì, “come uno scemo”, ad aspettare il verde? Non la pensava così la signora anziana a mio fianco che urlò inviperita contro di me, roteando il suo bastone da passeggio. Avevo infranto una regola, una regola che non si discute: col rosso si resta fermi e si aspetta, indipendentemente dalle valutazioni personali. Per lei era comunque un delitto violare quelle regole che devono valere per tutti alla stessa maniera. Read More
Delle circa 3.000 persone morte finora in Italia per le conseguenze del Coronavirus, la gran parte sono anziani. Anziani sì, ma con un “quadro clinico compromesso” si affrettano a precisare i giornalisti nel dare queste notizie. Come dire, “morire dovevano comunque” e la cosa, quindi, non riguarda più di tanto i giovani. Quasi ad esorcizzare la gravità della situazione in rapporto alle presunte minori minacce per tutti noi, “altri”. Read More
Il prossimo 3 maggio si vota a Bolzano per il consiglio Comunale e per il Sindaco e nella campagna elettorale si ripresenterà, come da decenni ormai, il tema “Bolzano-Capoluogo”. Ma come, ci si potrebbe chiedere, Bolzano non è già il capoluogo dell’Alto Adige/Südtirol? Sì, sulla carta. No, nella realtà. La città di Bolzano è straordinariamente disomogenea ripetto al resto del territorio provinciale e per questo mai compiutamente riconosciuta nel suo ruolo di capoluogo. Bolzano è “altro” per storia, per composizione sociale, per componenti economiche, per lingua prevalente ripetto alle vallate. Città e campagna sono più lontane ed estranee tra di loro che mai. Vivono vite proprie autonome e parallele, si sfiorano, ma si incontrano solo quel tanto che basta. La forze politiche bolzanine, del resto, sono anch’esse espressione di questo stato di cose e tendono a riprodurlo. Usiamo questi (pochi) 60 giorni per conoscere, confrontare, decidere le migliori proposte concrete per la nostra città di Bolzano. Per Bolzano-Capoluogo, invece, la strada è ancora lunga e passa anche per gli altri 115 Comuni della provincia.
(www.albertostenico.it)
Borsa in rialzo per le azioni “giovani-scuola-lavoro” in provincia di Bolzano. A spingere le aspettative verso l’alto è innanzitutto il successo della iniziativa per contrastare l’abbandono scolastico: solo l’1% dei giovani iscritti alle scuole nella fascia dell’obbligo non porta a termine il ciclo scolastico. I sostegni interni ed esterni alla scuola messi in atto dalla Provincia Autonoma di Bolzano consentono di garantire il diritto allo studio a tutti e di non lasciare per strada praticamente nessuno. Non è sempre stato così e non è così in tutti i territori in Italia ed all’estero. Molti adulti nel passato, non hanno potuto godere di questo diritto: sono stati necessari i contratti di lavoro per consentire loro di recuperare l’obbligo scolastico, negato nell’età scolare. Le 150 ore di diritto allo studio. Read More
Sono nati nello stesso anno, 1818, e poco lontani l’uno dall’altro, in Germania lungo il Reno. Hanno dedicato la loro vita a propugnare un modello nuovo di economia, Karl Marx e Friedrich Wilhelm Raiffeisen. Il primo, passa alla Storia, eccome!, il secondo rimane nell’ombra soprattutto nelle periferie agricole centroeuropee. dove propugna le sue riforme sociali. Utopie, per quei tempi nei quali a piccoli contadini, artigiani ed operai. nessuno pensava si potesse affidare l’autogoverno e l’autogestione delle imprese. Così invece fu, a partire dalle banche in forma cooperativa,
strutture agricole e via, via le altre forme di servizi per la comunità. L’utopia si era fatta concreta. Read More