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Si fa presto a dire fascismo, comunismo, secessionismo…nelle campagne elettorali per il Comune di Bolzano. Mai come nelle settimane prima del voto amministrativo, risuonano parole come queste. È una tradizione particolarmente bolzanina, praticamente sconosciuta negli altri 115 Comuni della provincia, e si ripete puntualmente da decenni. Se non c’è il nuovo nome di una piazza, c’è la data per la ricorrenza di una guerra, o una sempre nuova proposta sullo spostamento dei confini nazionali. Parole che diventano criteri per definire schieramenti politici e future coalizioni. Un passato che non passa.
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