Alberto Stenico

Niente di nuovo sul fronte dell’edilizia. Anzi, peggio.

Wednesday , 29, April 2015 Lascia un commento

I numeri a volte servono più dei commenti: dall’inizio di quest’anno si sono iscritte alla Camera di Commercio di Bolzano 955 imprese, ma se ne sono cancellate 1090.

I crediti prestati recentemente dalle banche alle imprese sono calati dell’1,2%. Chiari segni di stagnazione, ma anche di recessione, come in edilizia. Il settore continua nella sua caduta libera a spese dei lavoratori (-2,8 % nel 2014) e delle imprese stesse (ulteriore -0,9%). Ed ancora peggio va con le concessioni edilizie per nuove abitazioni, ritirate nel 2014: – 12,8%. Brutte prospettive, quindi anche per i prossimi anni.
Niente di nuovo, anzi peggio. Cresce infatti il fatalismo nei confronti di un settore che affonda. “Si è costruito troppo” si dice, dimenticando tutto ciò che non è stato ancora fatto in termini di risanamento, riuso, infrastrutture per il territorio e la vivibilità delle nostre città. Cresce la distanza tra chi dalla crisi è colpito e chi può contare su reddito e posto di lavoro fisso e garantito. Il tema della crisi dell’edilizia non compare nella campagna elettorale. A chi tocca, deve arrangiarsi. Una società a solidarietà calante.

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