Alberto Stenico

Aria nuova nei Comuni altoatesini. A parte il capoluogo.

Friday , 26, June 2015 Lascia un commento

Dopo le elezioni comunali 2015 in Alto Adige, nulla sarà come prima. Esagerato? Forse no, se prendiamo atto dei cambiamenti “epocali” che sono intervenuti in un paesaggio politico che pareva immutabile.

C’era la Svp che praticamente da sola garantiva la governabilità: successo elettorale assicurato e disciplina interna con le coalizioni (quando previste dal proporz) che giravano intorno a questo punto fermo. I Partiti italiani facevano da complemento seguendo l’unico “format” possibile cioè quello nazionale (prima la sola Dc, poi dagli anni ’70, il centro-sinistra). Questa SVP non c’è più e per governare i Comuni si fanno i conti con un’ampia varietà di liste civiche. C’era l’elettorato etnico che dava il proprio voto ai partiti e candidati del proprio gruppo. Ora si percepiscono segnali di “rompete le righe”: eletti tedeschi coi voti italiani e viceversa. Sindaci (Dobbiaco, Salorno), ma anche molti consiglieri negli altri Comuni. C’era una volta la Destra, per definizione “fascista” (e/o anche berlusconiana) e quindi da escludersi automaticamente. Questa volta con la destra, la Svp ci ha fatto le giunte comunali in alcuni comuni. C’erano una volta le “Quotenfrauen”, ora ci sono consigliere donne, punto e basta. Per formare la nuova Giunta di Bolzano si sono ignorati questi nuovi scenari e si è cercata l’ennesima replica della formula politica degli ultimi decenni, ancorchè sempre meno gradita ai sempre meno elettori. Giunta Comunale nata col fiato corto congenito proprio quando servono scelte di lungo periodo. Noi bolzanini meritavamo di più.

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