Alberto Stenico

Nella provincia più autonoma d’Italia, il Sindacato rimane “statale”. Quando si tratta dei loro contratti, i lavoratori di Bolzano applicano le stesse regole di quelli di Palermo.

E pensare che non esiste un tema più locale di quello del Mercato del Lavoro: ogni territorio ha le sue dinamiche economiche ed occupazionali, le sue strutture pubbliche, la sua formazione professionale, la sua cultura del lavoro. I lavoratori sono anche e soprattutto cittadini del loro territorio e lo esprimono anche in azienda. Le aziende stesse si insediano in un certo luogo e si avvalgono dei fattori produttivi locali. In Alto Adige molte cose sono in effetti “speciali”, ma i contratti rimangono ancora quelli nazionali che mal si adattano al Mercato del Lavoro e lasciano scoperti molti temi importanti per le persone e le imprese. Ultimo in ordine di tempo, il tema della assistenza sanitaria integrativa dove i contratti nazionali impongono la disciplina centrale, anzichè una opportuna articolazione territoriale. Rimane la domanda sul perchè il Sindacato Altoatesino e le Associazioni Imprenditoriali non abbiano saputo sottoscrivere nel corso degli anni, contratti provinciali “su misura” per chi lavora in provincia. Colpa di Roma che non lo vuole, o concorso di colpa di Bolzano che sceglie di volta in volta cosa conviene. Un giorno ci si lamenta delle norme nazionali, il giorno dopo si invoca la loro applicazione. Una ambiguità che può convenire nel breve termine, ma che nel lungo termine indebolisce il sistema delle regole e costa cara al mondo del lavoro.
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