Alberto Stenico

Bolzano, crocevia di migrazioni

Wednesday , 30, August 2017 Lascia un commento

Il 50% dei bolzanini residenti, non è nato a Bolzano. Scarseggiano i bolzanini doc. E si capisce il perchè. La storia anche recente della città, del suo territorio e della sua regione è fatta di migrazioni, volontarie, ma il più delle volte forzate.

La memoria corre al l’esodo di massa dei trentini durante la prima guerra mondiale: 75.000 sfollati nei campi di raccolta in Austria e 35.000 verso l’Italia, in baracca per 5 anni. Il motivo? Abitavano lungo la linea di confine e nella zona dei combattimenti. Poi, dopo la guerra nel 1939, Mussolini ed Hitler decidono di risolvere con le Opzioni il problema etnico altoatesino, una sorta di pulizia etnica: 75.000 cittadini sudtirolesi si trasferiscono in Germania. Nel frattempo continua l’immigrazione “sostitutiva” di nuovi cittadini italiani in Alto Adige che nel 1936 erano circa 20.000, ma nel 1943 diventano 104.000. Tornata la democrazia, nel 1946, Italia ed Austria decidono di rivedere con “spirito di equità e larghezza” il tema della cittadinanza e quindi consentire il rientro dal Brennero di decine di migliaia di cittadini optanti per la Germania. Ma i movimenti di massa non si fermano qui: c’è l’esodo degli italiani da Istria e Dalmazia e 3.000 di loro diventeranno altoatesini. E poi, nel 1951, l’alluvione del Polesine con il trasferimento di migliaia di persone a Bolzano e provincia.
Tanti casi, tutti diversi tra loro, ma con il tratto comune del dolore e in molti casi anche dell’insofferenza.
Ferite profonde, ma la nostra società è stata in grado di rimarginarle e di costruire un civile sistema di convivenza tra persone con biografie così diverse.
Non facciamoci spaventare quindi dalla nuova sfida migratoria dei giorni nostri: ce la possiamo fare, wir schaffen das!
(www.albertostenico.it)

Condividi

Scrivi un tuo commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *

WP Facebook Auto Publish Powered By : XYZScripts.com